“Uccelli di rovo” è una delle fiction più famose della storia della tv, la miniserie (in quattro puntate, diventate sei in Italia) è uno dei capisaldi degli anni ottanta. Tratto dal romanzo di Colleen McCullough ne propone più o meno fedelmente la storia, pur abbandonando gli aspetti più crudi per uno stile più femminile.
L’Australia e la storia dei Cleary
La storia dei Cleary inizia ai primi del novecento, nel grandioso scenario naturale dell’Australia. Le aride terre australiane sono protagoniste soprattutto del romanzo, che ne sottolinea gli aspetti più aridi e viscerali, l’attaccamento e quelle terre ricche di animali, di insetti, di rettili. Non è ad un Harmony che somiglia, tutt’altro. I decenni che scorrono sono raccontati con maestria dall’autrice. I personaggi femminili forse sono quelli che meglio riescono ad esprimere la carica emotiva, su tutti lei, Maggie. E’ un personaggio nelle quale molte persone, soprattutto donne, riuscivano a immedesimarsi molto facilmente, l’astio nei confronti di sua madre, un amore impossibile, il dolore che percorre parte della sua vita, erano tutti aspetti di grande presa sul pubblico. Rachel Ward divenne molto popolare per averne interpretato il ruolo nella serie tv, ma si rifiutò di prendere parte al seguito, “Uccelli di rovo – gli anni mancanti”, dove fu sostituita da Amanda Danohoe. Il sequel, però, non ebbe certo la stessa fortuna, forse proprio per via della sua assenza.

Fiona Cleary, la madre di Maggie, invece, è una donna algida e austera, all’apparenza priva di qualsiasi sentimento nei confronti soprattutto di sua figlia, certamente succube di una vita che si è trovata a dover scegliere. Padre Ralph De Bricassart incarna tutti le peggiori caratteristiche del presbiterio. La sua incredibile bellezza e la sua volontà di ricoprire le più alte cariche della chiesa cattolica lo rende desiderabile, e Maggie non riuscirà a resistere al suo fascino. Per interpretarlo venne scelto Richard Chamberlain.
L’outing a Richard Chamberlain
Chamberlain divenne popolare con la serie tv “Il dottor Kildare” (1961) ma fu grazie ad “Uccelli di Rovo” che divenne famigliare al grande pubblico. La serie andò in onda nel 1983 sulla rete ABC e, grazie alla popolarità, sia Rachel Ward che Richard Chamberlain divennero protagonisti dei rotocalchi di gossip dell’epoca. Qualche anno più tardi, nel 1989, la rivista francese Nous Deux, rivolta principalmente ad un pubblico femminile, fece un clamoroso, per l’epoca, outing all’attore, che solo a 69 anni, nel 2004, trovò il coraggio di uscire allo scoperto.
«Sono riuscito a dire la verità solo quando ormai sullo schermo non potevo più essere un eroe romantico. Sono nato nel 1934. Negli anni ’40 e ‘50 essere omosessuali in America era molto peggio che essere traditori o assassini. Ho avuto paura. Finalmente, nel momento in cui ho scritto su quelle pagine la parola omosessuale, mi sono sentito leggero. E’ bellissimo, per contratto, dover baciare tante donne. Sono un gran baciatore. La mia partner, Rachel Ward, era incantevole. Anche lei era innamorata di un altro attore di Uccelli di rovo, Bryan Brown, che poi sarebbe diventato suo marito. Quando ci dovevamo baciare, tutta questa atmosfera di amore che ci circondava rendeva l’esperienza bellissima. Io amo le donne, ma non fino al punto di volerle sposare.»
Nell’autobiografia “Shattered Love: A Memoir” ripercorre la sua carriera e afferma che la sua omosessualità l’abbia fortemente svantaggiato. Attualmente vive con il suo compagno Martin Rabbet, un produttore cinematografico.

Silvio Berlusconi volle fortemente “Uccelli di rovo”
L’arrivo in Italia di “Uccelli di rovo” fu fortemente voluto da Silvio Berlusconi che, anche grazie a questo titolo, riuscì a catalizzare tantissimi sponsor sulla Fininvest e decretarne il successo della decade successiva. Ci aveva visto giusto, in effetti Uccelli di Rovo è una serie davvero senza tempo che, pur appartenendo ad un genere forse non sempre brillante come quello delle Soap Opera, riesce ad essere un piccolo gioiello del genere.
Purtroppo “Uccelli di rovo” non risulta tra i titoli continuamente replicati dalle reti del digitale terreste e, dopo un fugace passaggio sulle reti Discovery qualche anno fa, non è stato più ripescato dal cesto. La grazia e la bellezza di Richard Chamberlain è considerata fuori tempo massimo, e ora, a torto o ragione, c’è spazio solo per Can Yaman, ma dopotutto, ogni epoca ha i suoi cantori.
Ho sempre pensato che Berlusconi fosse un geniale imprenditore e un terrificante politico. Ciò detto… povero Chamberlain, una vita vissuta da attore anche giù dal palco. Se penso che uno debba arrivare a 69 anni e nell’anno 2004 per poter essere se stesso senza veli… quanto allo sceneggiato ricordo che fece scandalo fra gli adulti del mio paese e della mia famiglia, con commenti (fintamente?) disgustati e inviti a non guardare “simili oltraggiosita” (un prete che tromba, MY GOD. E pensa se gli dicevano che era pure gay).
Il berlusconi politici o quello imprenditore, ahimè, sono abbastanza legati, è stato veramente dannoso per il nostro paese.
Io rivedo uccelli di rovo ogni natale 🎅
Beh, aver avuto il coraggio di diffondere un programma come questo, in un’Italia timorosamente democristiana, denota un certo acume. Di chi conosce bene gli italiani (considerazioni su tutte le conseguenze di ciò – anche negative – sono superflue)